Nonna Day

2014-09-28 18.35.30Era stato Davide a lanciare l’idea della giornata della nonna.
O meglio, Davide ci propose di andare a suonare per sua nonna e l’idea ci appassionò così tanto che decidemmo di istituire il Nonna Day.
Non so se tale entusiasmo ci prese per il particolare candore che aveva Davide nel dire le cose ma fu la scintilla che riaccese gli animi in uno di quei momenti di sconforto bandistico in cui tutto sembrava perduto.
Così un pomeriggio ci siamo dati appuntamento dalle parti di corso Sempione. Eravamo in sei o sette, abbiamo preso l’ascensore e siamo saliti in una grande casa in tipico stile nonna.

Nel salotto la nonna era seduta sulla poltrona e noi abbiamo suonato Addio Lugano bella e Rosamunda che si sa, le nonne apprezzano questo genere. Rosamunda non la sapevo, ora la so strimpellare, ma ancora non so tanti altri pezzi.
La settimana dopo se non sbaglio qualcuno è andato a suonare per la nonna del Bortolo, ma io non c’ero così non so dire come andò.
Il Nonna Day è stata una bellissima idea. E’ già  passato qualche anno ma secondo me sarebbe bello continuare, del resto si sa che siamo un pò lenti e dispersivi. Davide in banda suonava il rullante e ora è un bel pò di tempo che non si vede.

Ari

 

Estate 2002. La banda e la nonna Ester.

Io vorrei raccontare la suonata della banda per la mia nonna Ester proprio come Arianna ha scritto prima di me sulle nonne della banda e su quella di Davide in particolare.
Arianna oltre a suonare il flauto nella Banda degli Ottoni è una artista meravigliosa, fa delle operine recuperando scarti del mondo industriale, avanzi di scantinati, cartoline dimenticate nelle soffitte, fotine perse, oggetti strampalati.
Arianna dovrebbe organizzare visite guidate a pagamento al mercatino delle pulci, giacché ancora non guadagna i milioni di euro solo con l’arte.
Arianna invece ha fatto una mostra di 3 giorni con tutte le sue operine sotto un tendone da circo. A visitare la mostra sembrava proprio di entrare nel mondo del circo magico. Le operine erano tutte appese a dei fili, sospese nell’aria, ruotavano e non stavano mai ferme. Il visitatore poteva farci sempre qualche giochino, aprirle, girarle, scoprire simpatiche sorprese. In un operona c’erano addirittura due persone vere che erano dentro l’opera, un po’ tipo l’uomo cannone, però qui c’era un signore più grassoccio che muscoloso che faceva forse il marinaio. Noi della banda abbiamo suonato per l’Arianna all’inaugurazione della mostra ed a me è sembrato di essere anch’io un opera artistica in quel tendone del circo.

Ma torniamo alle nonne. La suonata per la nonna di Davide fu molto divertente, anche quando alla fine della suonata la nonna di Davide disse: “Davide, grazie, è stata la prima cosa bella che hai fatto negli ultimi anni”.
Noi abbiamo riso molto, Davide un po’ meno, per colpa di quella nonnaccia cattiva.
Davide piatti è una persona dolcissima e molto sensibile. Per quell’occasione era riuscito a dare una svolta importante alla banda degli ottoni riunita in un pesante clima da assemblea, “compagni porko dio”, dicendo, “Io volevo proporre una uscita, andiamo a suonare da mia nonna?”.
Ridemmo tutti quanti votando all’unanimità  la mozione: TUTTI DALLA NONNA DI DAVIDE!

Dalla mia nonna Ester, ci andammo la settimana successiva. La nonna Ester mi aveva dato dei soldi dicendo “sono ancora viva ma questa è la mia eredità , comprati qualche cosa per ricordarti di tua nonna Ester”. Con quei soldi comprai un meraviglioso flicorno tenore ovale a cilindri fatto dell’artigiano Alziati.
Non avevo avvisato, proprio per farle una sorpresa. Quel pomeriggio, per tastare il terreno, salii prima da solo con l’Elena tromba. Mia nonna era già  molto sorpresa così perché sperava che le stessi finalmente presentando la mia fidanzata. Si sa le nonne vorrebbero sempre vedere i nipoti che mettono la testa a posto, che mettono su famiglia… “ma com’è che fai a farti da mangiare tutto solo, ma quand’è che ti sposi, etc. etc.”. Invece come al solito in quel periodo non ero fidanzato.

La sorpresa divenne totale quando giunse il momento della banda. Si aprì la porta entrarono Gigi flauto, Irene tromba, Elia sax, Gianluca soprano, Francesca fisarmonica e soprattutto il Pittore alle percussioni, più altri che mi scuso, ma non ricordo.
La nonna Ester guardava tutti, era ammutolita e diceva solo “Eeeehhh, uuuuh”. Siam partiti con Rosamunda ed a metà  del pezzo la nonna Ester incominciò a piangere come una fontana ed io pensai “ecco ho fatto il danno, mò le viene un coccolone e non si riprende più dall’emozione”. Invece suonammo anche Addio Lugano ed il suo cuore riprese a battere al ritmo di walzer. La nonna era felice come mai l’avevo vista e per gli insoliti ospiti tirò fuori una serie di camparini, più di uno a testa che mi fece inorgoglire della sua scorta alcolica.
Per tanti anni ancora la nonna Ester con tutti i parenti non ha fatto altro che parlare della banda e di quando andammo a suonare. Nella sua personale classifica dei nipoti passai in testa senza possibilità  di recupero per nessun altro, era come esser finito in un altro campionato. Da quel giorno per lei c’ero io e la banda, mio fratello e gli altri nipoti si contendevano il secondo posto.

Il giorno dopo tornando a casa trovai un messaggio sulla segreteria telefonica: “PAOLO, CIAO, sono la nonna Ester, volevo ringraziarti per la banda, guarda… non lo dimenticherò mai per tutta la vita… UUUUH, Eeeehhh, dì ai tuoi amici che sono stata così contenta che, se vogliono, possono tornare da me anche tutte le sere…”.
Adesso la segreteria telefonica non la uso più. Con l’avvento del telefonino sta diventando anche lei un avanzo industriale e fra un po’ di anni sarà  pronta per le operine dell’Arianna.
Fra due settimane, il 30 marzo 2006 la nonna Ester compirà  incredibilmente i 100 (cento) anni. Da qualche tempo con la testa è entrata in un altro mondo e l’ultima volta che l’ho vista mi ha parlato solo delle mucche.

Bortolo